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Cliff Burton- Metallica- Ex Bassista

Andare in basso

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Messaggio  Admin Lun Ott 26, 2009 2:08 am

Clifford Lee Burton (Castro Valley, 10 febbraio 1962 – Ljungby, 27 settembre 1986) è stato un bassista statunitense.

Militò nei Trauma dal 1980 al 1982, e poi nei Metallica dal 1982 al 1986. Insieme al chitarrista Dave Mustaine, Burton portò i Metallica verso lo stile unico che caratterizzerà l'intera carriera della band, rendendola una delle più famose della scena musicale di tutti i tempi[senza fonte] ed è anche considerato uno dei bassisti migliori di tutti i tempi[senza fonte].

È stato spesso descritto come uno dei maggiori innovatori dell'heavy metal degli anni ottanta[1] grazie anche al suo stile arrabbiato, virtuosistico, caratterizzato da violente linee di basso simili al suono di una chitarra elettrica.

Gli esordi (1962-1980)
Clifford Lee Burton nacque alle 21:38 del 10 febbraio 1962 da Jan e Ray Burton. Il padre Ray, nativo del Tennessee, lavorava come assistente stradale nella San Francisco Bay Area, mentre la madre Jan era originaria della California e lavorava per il distretto scolastico di Castro Valley, la città di residenza della famiglia Burton, come assistente di bambini con problemi fisici o mentali. La famiglia, oltre a Clifford, aveva avuto altri due figli, Scott e Connie, entrambi più grandi del futuro bassista.

Cliff trascorse un' infanzia felice. All'età di sei anni si avvicinò, spinto dal padre, al mondo della musica classica e iniziò a prendere lezioni di pianoforte. Clifford affiancò lo studio della musica, in cui si applicò con abnegazione, allo sport, giocando nel campionato amatoriale di baseball, il Little League baseball, con la società sportiva della sua città, la Castro Valley Auto House.

Nel 1976, all'età di 14 anni, Cliff abbandonò, grazie alla spinta di alcuni suoi amici, lo studio della musica classica per avvicinarsi al jazz e al primo heavy metal. Affascinato da queste sonorità, così diverse dalla musica a cui era abituato, decise di abbandonare definitivamente gli studi di pianoforte per iniziare a suonare il basso. Imparò a suonare lo strumento in breve tempo, grazie anche alle lezioni private tenute dal maestro Steve Hamady, e, migliorando di giorno in giorno, Cliff decise di unirsi ad alcune piccole band locali (gli Agents of Misfortune, nati da una storpiatura del celebre album dei Blue Öyster Cult, e gli EZ Street), venendo a contatto con nuove influenze e stili. Secondo quanto affermato dai suoi genitori in un'intervista, il giovane Cliff aveva una cura maniacale in ogni dettaglio e passava circa sei ore al giorno, tra lezioni e prove con i suoi gruppi, perfezionando la sua abilità e il suo stile.

Burton aveva intanto iniziato da alcuni anni a lavorare in un'azienda di noleggio di Castro Valley, chiamata Castro Valley Rentals, per mantenere le spese legate al suo strumento, e si era diplomato alla Castro Valley High School. Nel 1980 abbandonò le lezioni private per iscriversi ai corsi di musica del Napa Valley Junior College della California del Nord.

I Trauma (1980-1982)
Per approfondire, vedi la voce Trauma (gruppo musicale).

Sempre nel 1980 Cliff Burton si unì alla blues rock band Trauma, un giovane gruppo già affermato nella Bay Area sia per le qualità musicali che per le esibizioni live, capaci di intrattenere il pubblico attraverso movimenti sul palco e giochi pirotecnici all'insegna della massima spettacolarità.

Grazie allo stile glamour e altamente scenico dei suoi compagni di band, Cliff riuscì a carpire nuove influenze musicali e ad assimilare diverse tecniche da sfruttare nelle sue linee di basso. Nei Trauma Cliff fu certamente uno dei membri che si distinsero maggiormente per talento e presenza on stage, caratterizzata da prolungati e scatenati headbanging, valorizzati dai suoi lunghi capelli rossi.

Il gruppo non pubblicò mai nessun album e gli unici prodotti giunti fino ai nostri giorni sono solo alcuni demo. Una delle loro canzoni più famose rimase "Such A Shame", traccia ascoltabile nella rara raccolta della Metal Blade Records, Metal Massacre II.

I Trauma si sciolsero nel 1982 quando Cliff, divenuto ormai icona del gruppo, lasciò la band dopo aver accettato la proposta di diventare bassista della thrash metal band Metallica.

Metallica (1982-1986)
Per approfondire, vedi la voce Metallica.

I Metallica stavano cercando un bassista da sostituire a Ron McGovney, che aveva lasciato il gruppo nel 1982 in seguito a litigi con Dave Mustaine. Sentendo parlare bene di un certo Burton, decisero di assistere a un suo concerto con i Trauma al famoso locale "Whisky a Go Go"[2]; colpiti dalla sua abilità, i tre musicisti decisero di reclutarlo immediatamente. Dave Marrs, il primo tecnico dei Metallica, presente allo show disse:

(EN)
« I could just see them [Metallica] go, 'Oh my God! Look at that guy!' The thing that struck them the most was that while you see lead guitar-playing, here you had a guy playing lead bass! They thought that was great.[3] » (IT)
« Li vidi [i Metallica] dire soltanto 'O mio Dio! Guardate quel ragazzo!' La cosa che li scioccò di più fu che mentre di solito è la chitarra ad essere solista, qui c'era un ragazzo che suonava il basso da solista! Pensarono subito che fosse fantastico. »
(Dave Marrs)

Il musicista accettò subito la proposta della band alla sola condizione che i Metallica trasferissero la loro sede a San Francisco, in quanto Burton non aveva molta stima della caotica Los Angeles. Accettata la proposta, un mese dopo l'esibizione Cliff era già membro stabile del gruppo.

Cliff diede immediatamente il suo apporto, contribuendo con la sua tecnica musicale e con nuove idee a livello compositivo; per molti il contributo di Burton fu essenziale per il futuro successo internazionale dei Metallica. Il bassista suonava il suo strumento come nessuno aveva fatto prima; i suoi assoli toccavano molti stili, variando dal jazz a melodie psichedeliche, ed erano dominati da grande sentimento e grande attenzione per i particolari.

Classici esempi delle sue capacità e del suo stile emergono nell'album Kill 'Em All, il primo lavoro che il musicista pubblicò con la band californiana nel 1983, e, soprattutto, nella traccia (Anesthesia)-Pulling Teeth. Cliff contribuì largamente anche alla realizzazione del disco successivo, Ride the Lightning (1984), per il quale scrisse e compose un buon numero di tracce. In questo disco Burton da il meglio di sé nella famosa traccia The Call of Ktulu che, per una buona parte, compose lui stesso.

Un altro brano in cui sono messe in risalto le sue doti musicali è For Whom the Bell Tolls, la cui introduzione è divenuta esempio dell'attento uso della distorsione da parte del musicista. Nel 1986 Cliff Burton partecipò a pieno ritmo alla produzione dell'album Master of Puppets, forse il disco più famoso del gruppo; qui le linee di basso di Cliff divennero maggiormente complesse e prominenti. In Orion, settima traccia dell'album, è ascoltabile un assolo del bassista.

In tutti questi anni trascorsi con i Metallica, Cliff non perse mai la sua incredibile personalità on stage e riuscì a farsi più volte apprezzare come grande uomo al di fuori del palco, divenendo di fatto uno dei membri più amati della lunga storia della band. Con i Metallica Burton produsse tre album, Kill 'Em All (1983), Ride the Lightning (1984) e Master of Puppets (1986), dischi, a tutt'oggi, descritti come fra i migliori prodotti di questa band.

La morte di Burton (1986)
Il 1986 fu un anno pieno di eventi per i Metallica: venne pubblicato il terzo album del gruppo, iniziò il lungo tour negli Stati Uniti al fianco di Ozzy Osbourne e James Hetfield si ruppe il braccio sinistro in un incidente. Dopo il tour negli USA, la band venne contattata per una tournee in Europa.

Il 26 settembre i Metallica si esibirono a Stoccolma, Svezia. Lo show fu un successo, grazie anche al ritorno di James alla chitarra dopo diversi mesi di assenza e a Cliff Burton che si esibì prima in un inedito assolo di basso melodico e poi "Star Spangled Banner" (l'inno nazionale USA). Quella notte sembrò che nulla potesse fermare la potente macchina dei Metallica. "Damage Inc." e "Blitzkrieg", le canzoni di chiusura dello show, si sarebbero invece rivelate le ultime due suonate da Burton in un live.

Il 27 settembre 1986, durante un viaggio sul bus ufficiale del tour Europeo, nei pressi della cittadina di Ljungby, in Svezia, Burton e Kirk Hammett, giunta ormai la sera, decisero di giocarsi a carte il posto nel letto a castello del loro bus. Il vincente avrebbe dormito vicino al finestrino, il perdente dal lato opposto. Burton vinse e dormì nel posto più prestigioso.

Durante la notte l'autista del bus perse il controllo del mezzo, forse a causa di una lastra di ghiaccio sull'asfalto (o a causa dell'abuso di alcol, come molti sostennero). Ormai fuori controllo, il grosso veicolo continuò la sua corsa in un tratto d'erba per poi ribaltarsi. Dalle lamiere contorte uscì per primo lo stesso autista, seguito da James Hetfield e Kirk Hammett, che avevano qualche piccola abrasione sul corpo, e, infine, Lars Ulrich che aveva un alluce fratturato. Accortisi della mancanza di Cliff, i Metallica si spostarono sul retro del mezzo e lì videro uno spettacolo raccapricciante.

(EN)
« I saw the bus lying right on him [Cliff]. I saw his legs sticking out. I freaked. The bus driver, I recall, was trying to yank the blanket out from under him to use for other people. I just went, 'Don't fucking do that!' I already wanted to kill the guy. I don't know if he was drunk or if he hit some ice. All I knew was, he was driving and Cliff wasn't alive anymore.[4] » (IT)
« Vidi il bus su di lui [Cliff]. Vidi le sue gambe spuntare fuori. Diedi di matto. L'autista del bus, ricordo, stava tentando di dare uno strattone alla coperta sotto il suo corpo per usarla per le altre persone. Dissi, 'Non farlo cazzo!'. Avrei voluto ucciderlo. Non so se fosse ubriaco o se urtò del ghiaccio. Tutto ciò che sapevo era che lui stava guidando e che Cliff era morto. »
(James Hetfield)

Cliff, durante la drammatica carambola del bus, era scivolato fuori dal mezzo, sfondando con il suo corpo l'ampia vetrata posta vicino al suo letto, proprio nel momento in cui l'autobus si stava rovesciando. Il bassista era rimasto completamente schiacciato dal veicolo, fatta eccezione per le gambe che in parte spuntavano dalle lamiere. Immediatamente la situazione di Burton apparve notevolmente preoccupante per gli altri membri della band, che chiamarono in fretta e furia i soccorsi, sperando che Cliff non fosse morto ma solamente svenuto.

Dopo circa un quarto d'ora una gru giunse sulla scena per sollevare il bus. Sotto gli occhi dei compagni di band e dei soccorritori, l'argano iniziò a sollevare l'autobus. Quando il mezzo fu rimosso per Clifford Lee Burton, 24 anni, non c'era più nulla da fare.

L'autopsia del Dr. Anders Ottoson rivelò come causa del decesso una «compressio thoracis cum contusio pulm» («compressione toracica con contusione polmonare»). L'autista del bus motivò l'incidente come dovuto da un urto su un "pezzo di ghiaccio nero" e fu rilasciato dalla polizia, nonostante questo frammento di ghiaccio non fosse mai stato trovato sul luogo dell'incidente. La polizia aveva inoltre constatato che la temperatura dell'aria sulla scena era sì fredda, ma non tale da creare simili lastre ghiacciate sulla carreggiata. Dal giorno della sua morte, il vetro del bus per i tour dei Metallica ha una tavola di compensato posta vicino ai letti per evitare nuovi incidenti. Questa è stata chiamata Burton Board (Tavola Burton) in suo onore.

Il corpo del musicista fu riportato pochi giorni dopo negli Stati Uniti. Il funerale ebbe luogo il 7 ottobre 1986 nella Chapel of the Valley di Castro Valley. Cliff fu cremato e sepolto nel Maxwell Ranch di proprietà della famiglia Burton. Uno degli invitati alla cerimonia, l'amico Dave DiDonato, descrisse la cerimonia ai giornalisti:

(EN)
« We stood in a large circle with Cliff's ashes in the center. Each of us walked into the center and took a handful of him and said what we had to say... Then he was cast onto the Earth, in a place he loved very much.[5] » (IT)
« Ci mettemmo in un largo cerchio con le ceneri di Cliff al centro. Ognuno di noi camminò verso il centro e prese un pugno delle ceneri dicendo quello che aveva da dire... Poi venne sparso sulla Terra, in un posto che amava molto. »
(Dave DiDonato)

Intanto i Metallica, scioccati dagli avvenimenti, decisero di fermarsi per alcuni mesi indecisi sul da farsi, prendendo in seria considerazione il ritiro dalle scene. Invece, sostenuti anche dai familiari del defunto bassista, decisero di riprendere a suonare e ad onorare la memoria di Burton con nuove tracce. In un'intervista del 8 febbraio 1987 il chitarrista Kirk Hammett, uno dei membri che avevano accusato maggiormente il colpo della scomparsa di Cliff, memore del fatto che il bassista gli aveva involontariamente fatto salva la vita vincendo a carte il posto nel letto vicino al finestrino, rilasciò un'intervista dicendo:

(EN)
« Right after the accident happened, we individually decided that, the best way to get rid of all our frustrations, would be to hit the road and get all the anxiety and frustrations out on stage, where they should go. They should go toward a positive thing like that. We were very traumatized, and felt a lot of emotional distraught over the situation.
The worst thing we could do is just sit in our room and sulk over the matter and wallow in our pity. We each thought individually, we have to keep on going, we have to work because it wouldn't be fair to Cliff to just stop. Also if he were alive for some reason or another and like y'know he couldn't play bass, he wouldn't tell us to stop. That's the way he would've felt. He would've wanted us to go on.[6] » (IT)
« Poco dopo l'incidente, decidemmo che il modo migliore per dare sfogo alle nostre frustrazioni fosse di ritornare a suonare e di sfogare le nostre ansie sul palco, dove dovrebbero andare. Dovrebbero andare verso una cosa positiva come questa. Eravamo molto traumatizzati, e soffrimmo molto per la situazione.
La cosa peggiore che potevamo fare era sederci nelle nostre stanze e ripensare ai fatti e piangerci addosso. Ognuno di noi pensò che dovevamo continuare, dovevamo lavorare perché non sarebbe stato giusto verso Cliff fermarci. Anche se lui fosse stato vivo per una qualche ragione e non avesse potuto suonare il basso, non ci avrebbe detto di fermarci. Questo è il modo in cui ci siamo sentiti. Avrebbe voluto che noi continuassimo. »
...And Justice for All, Cliff 'Em All e altri tributi (1987-1988/2009)
Stele in ricordo di Cliff posta sul luogo del tragico incidente. Il monumento recita: « In dolce memoria di CLIFFORD LEE BURTON
"Il regno della salvezza non può portarmi a casa"
10 FEBBRAIO 1962 - 27 SETTEMBRE 1986 »

Dopo la morte di Burton, i Metallica pubblicarono l'album ...And Justice for All (1988). Il disco fu interamente dedicato al defunto bassista, in particolare, la traccia "To Live Is To Die" fu intitolata dai musicisti a Burton, essendo l'ultima a cui dette il suo contributo compositivo; infatti, oltre alla parte musicale, Cliff scrisse anche le poche parole che compongono il testo, ultime frasi scritte dal bassista prima del tragico incidente.

In essa la frase When a man lies, he murders some part of the world (Quando un uomo mente, uccide una qualche parte del mondo) è una citazione tratta dal film Excalibur, mentre These are the pale deaths which men miscall their lives (Queste sono le pallide morti che gli uomini chiamano impropriamente loro vite) è stata presa dal libro La Conquista dello Scettro della saga Le cronache di Thomas Covenant l'incredulo scritta da Stephen R. Donaldson alla fine degli anni settanta[7], testo che aveva particolarmente colpito Cliff.

Nel 1987 i Metallica pubblicarono anche un documentario-tributo intitolato Cliff 'em All, contenente un'ampia retrospettiva dei 3 anni e mezzo che Cliff trascorse nei Metallica. Il video propose foto scattate dai fan, filmati professionali, apparizioni televisive e assoli del bassista; attraverso questo lavoro la band californiana poté mostrare al mondo la personalità unica e l'incredibile stile di vita di Cliff, fornendo anche l'unico prodotto visivo disponibile riguardante i primi anni della carriera del musicista.

L'ex chitarrista dei Metallica Dave Mustaine scrisse invece, con i Megadeth, il brano In My Darkest Hour, contenuto nell'album So Far, So Good... So What!, in sua memoria, essendo Burton l'unica persona con cui aveva un rapporto di vera amicizia quando militava nei Metallica. Tra gli altri artisti che pubblicarono tributi alla memoria di Cliff spiccano sicuramente gli Anthrax, che dedicarono il loro album Among the Living datato 1987 al musicista, i Primus e il chitarrista dei Pantera Dimebag Darrell, che in molte esibizioni live accennò parti della canzone "To Live is to Die" in sua memoria.

Il 3 ottobre 2006 è stato inaugurato, nei pressi del luogo della morte di Cliff in Svezia, un monumento in memoria del bassista. Dopo la cerimonia, è stato organizzato un concerto in suo tributo che ha visto esibirsi gli Age of Fury, i The Haze, i Killersqueze e i Morbid Insultor[8].

Nell'aprile 2009 è stato inserito insieme ai Metallica nella Rock and Roll Hall of Fame, alla quale suo padre, Ray Burton, ha espresso i più sentiti ringraziamenti da parte sua verso i fans del figlio che ancora oggi lo acclamano e gli rendono omaggio (tra il grande pubblico era presente anche la sorella, Connie)[9]

Musica
Abilità
Cliff Burton è da molti considerato come uno tra i bassisti più influenti della storia del metal. Possedeva uno stile impeccabile ed era capace di produrre giri di basso potenti ma allo stesso tempo raffinati. Il suo stile era molto vario per i canoni di un bassista heavy metal. Burton non suonò mai il basso "come un chitarrista" e mai utilizzò plettri, era, invece, solito avere un contatto diretto con le corde, che pizzicava a mani nude. Specialmente durante gli assoli era solito pizzicare due o tre corde nello stesso momento e lanciarsi in un complesso uso di distorsioni, tapping e applicazioni del pedale wah-wah. Anche per questo, diversamente da altri bassisti heavy metal che utilizzavano bassi a cinque o sei corde, Burton suonava solo bassi a quattro corde, che considerava più adatti al suo stile.

I migliori esempi della tecnica musicale di Cliff Burton sono ascoltabili nel celebre assolo di basso del brano strumentale "(Anesthesia) Pulling Teeth", inserito nell'album Kill 'Em All, in "The Call of Ktulu", nell'introduzione di "For Whom the Bell Tolls", dove il basso di Cliff viene spesso confuso con il suono della chitarra di Kirk Hammett, in "Damage Inc.", nel quale brano Burton si cimenta in un complesso uso del pedale del volume e dell'armonia, in "Disposable Heroes", dove ancora una volta il suono del basso va a confondersi con quello della chitarra, e nella strumentale e ricca di assoli "Orion". Cliff era solito pizzicare le corde del basso con indice, medio e con il mignolo proteso verso le corde, attribuendo così alla mano la gestualità tipica dell' Heavy Metal: le corna.

Influenze
James Hetfield ha ammesso in numerose interviste che le influenze musicali portate da Burton nei Metallica furono le principali responsabili di gran parte della musica prodotta dalla band nella sua lunga carriera e dell'immagine che il gruppo esibiva in pubblico. Infatti Cliff, che esordì musicalmente come pianista, portò nei Metallica la sua grande conoscenza teorica che fu immediatamente integrata nel sound del gruppo e nello stile di ogni singolo componente. Burton inserì giri di basso che solo poche band dell'epoca erano capaci di presentare e insegnò a James Hetfield un nuovo modo di suonare la chitarra e di armonizzare.

È anche noto che l'ossessione di Cliff per lo scrittore horror H.P. Lovecraft fornì alla band quegli spunti che portarono verso la creazione delle copertine tenebrose e surreali che caratterizzarono la carriera dei Metallica. Inoltre il "culto" di Lovecraft portò nuove tematiche alla band, che si dilettò così nella composizione di brani surreali come "The Call of Ktulu" e "The Thing That Should Not Be". Anche l'apprezzamento del gruppo per i The Misfits, i Samhain e Glenn Danzig è diretta conseguenza dell'entrata nella band di Burton, che propose fino alla nausea questi artisti a Lars Ulrich e compagni.

Cliff venne influenzato soprattutto dal bassista e frontman dei Motörhead Lemmy Kilmister, dal musicista dei Rush Geddy Lee e dal bassista jazz Stanley Clarke, tutti suoi idoli dell'infanzia. Altra importante fonte di ispirazione fu il bassista dei Black Sabbath Geezer Butler. Tra le band e gli artisti preferiti di Burton vi furono, oltre a quelli sopracitati, il pianista Glenn Gould, i Thin Lizzy, i Black Sabbath, gli ZZ Top, i Pink Floyd, i R.E.M., gli Aerosmith[10] e i Blue Öyster Cult[11].

Tra i numerosi e più importanti artisti che furono influenzati dallo stile di Cliff Burton si possono ricordare Bruno Mateus, Rex Brown dei Pantera, Ben Shepherd dei Soundgarden, Jason Newsted, il suo successore nei Metallica, John Myung dei Dream Theater, Pete Steele, Greg Christian dei Testament, Gene Simmons dei Kiss[12] e Billy Sheehan che suonò principalmente con i Mr. Big.
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